Arenati
Siamo di nuovo a un muro contro muro. Altro che Aida e Carmen: Fondazione Arena, una delle istituzioni più importanti della città, è teatro di uno scontro politico e di potere.
Sasso d’Adige n.69
Di martedì, come il programma di Giovanni Floris su La7. Di martedì esce Sasso d’Adige 69. C’è speranza che possa tornare regolarmente di sabato? C’è speranza che possa tornare a un’uscita regolare? Chissà. Intanto cominciamo i discorsi di oggi. Che sono tanti: è un’estate calda.
PS: ieri era l’anniversario di un anno dal ballottaggio che ha portato alla vittoria elettorale di Tommasi. Come ha fatto notare “Verona ai Jedi”, su Facebook Federico Sboarina è ancora “Sindaco di Verona”.
Sommario
Gladiatori
Come (non) risolvere il problema degli affitti inaccessibili agli studenti
Monnezza, filovia, sicurezza e cortesia
Gli ultimi sassi
Saluti
*ma di regola al sabato e saltuariamente di domenica, lunedì o martedì. Negli anni bisestili di mercoledì e quando non è Natale potrebbe capitare di giovedì o venerdì.
Gladiatori
Lo scontro interno alla Fondazione Arena di Verona, fra la sovrintendente Cecilia Gasdia – con i suoi sostenitori – e il Comune è accesissimo.
Ne avevamo parlato nei numeri 57 e 58 della newsletter.
Cecilia Gasdia, sovrintendente e direttrice artistica della Fondazione, lo scorso marzo è stata confermata in entrambi i ruoli con l’imposizione degli altri soci e del Ministero della Cultura, mentre il Comune di Verona e il sindaco Damiano Tommasi avevano proposto altre figure.
La spaccatura è politica e di potere. Gasdia è in area Fratelli d’Italia (per cui era anche stata candidata) come il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, già direttore artistico e amministratore di Arena di Verona srl, la società controllata dalla Fondazione che si occupa di extra-lirica. (Nonché già direttore artistico di grandi eventi, Sanremi e compagnia cantante).
Il sindaco Tommasi, visto anche l’anniversario di un anno dall’elezione, ha concesso varie interviste a L’Arena, Corriere e Repubblica in cui è andato giù abbastanza pesante con gli oppositori.
L’ultima seduta del Consiglio di indirizzo della Fondazione è stata molto frizzante, con scontri politico-legali sulla auto-nomina di Gasdia a presidente di Arena di Verona srl senza l’avallo del sindaco (che è anche presidente della Fondazione).
Ci sono dispute legali aperte, che vedremo come si risolveranno. Qui il comunicato del Comune.
Tommasi nelle interviste di questi giorni parla di «prepotenza politica» e risponde così sulle possibili motivazioni della controparte:
«Forse per l’impatto mediatico, forse perché si è voluto giocare una partita tutta cittadina, mentre i valori e i temi sono molto più ampi. E viste le dinamiche che si stanno via via rivelando all’interno della Fondazione stessa, viene il dubbio che ci possano essere anche interessi personali da portare avanti. E la chiarezza noi la dobbiamo avere nell’interesse dell’ente e della città».
La telenovela continua.
Come (non) risolvere il problema degli affitti inaccessibili agli studenti
Questo titolo non è mio, ma è quello di un numero della newsletter “Appunti” di Stefano Feltri, ex direttore di Domani, firmato da Massimo Taddei.
Del tema degli alloggi per studenti a Verona ne abbiamo parlato nell’ultimo numero di Sasso d’Adige, “Avevo una casetta piccolina a Veronà”.
Mi sembra interessante il punto di vista di Taddei, per approfondire l’argomento. Il pensiero dell’autore è sintetizzato nel sottotitolo:
«L'idea di fissare gli affitti per legge è allettante ma generebbe solo scarsità di posti disponibili. Meglio tassare di più chi lascia immobili sfitti».
Si legge qui:
Monnezza, filovia, sicurezza e cortesia
Tre questioni grosse, che a breve termine non si notano.
Sono state approvate le nuove indicazioni per la gestione dei rifiuti urbani. In sintesi: più raccolta porta a porta, più cassonetti ad accesso controllato (con tessera o app, sperimentati in alcuni quartieri).
Secondo l’assessore Tommaso Ferrari «siamo di fronte ad una svolta epocale, che prevederà un grande cambiamento nelle abitudini di conferimento da parte dei cittadini». Qui il comunicato del Comune per assaggiare le prime informazioni.
Sono stati conclusi i passaggi burocratici, per quanto concerne il Comune, per l’approvazione (finanziaria) della filovia con il voto sul Piano economico finanziario. Il costo dell’infrastruttura è coperto per il 60 per cento con contributo statale, per il rimanente 40 per cento dal Comune mediante accesso al credito (mutuo Bei-Banca europea per gli investimenti), per un valore complessivo di 154.993.022. Cronoprogramma: opera finita entro il 2026.
Sulla sicurezza urbana e stradale è stato investito per il 2023 un milione e mezzo di euro. Lo ha esplicitato e ribadito l’amministrazione in risposta alle critiche sulle minacce alla sicurezza in città da parte delle opposizioni. L’approccio è quello noto di affiancare con convinzione la prevenzione alla repressione. La rima cacofonica ripetuta è voluta e caduta. Caduta solo per fare ancora rima come prima. OK BASTA.
Gli ultimi sassi
Saluti
Ci sentiamo sabato prossimo con la newsletter (forse?! a che ora? sempre a orari e giorni a caso?).
Critiche e suggerimenti su Sasso d’Adige sono sempre ben accetti. L’email a cui scrivere: sassodadige@gmail.com.
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