Case vuote, gente per strada
A Quinzano è in atto un’operazione “dal basso” per recuperare un edificio pubblico abbandonato. Gli attivisti vorrebbero renderlo disponibile a persone in difficoltà con la casa. Ci entriamo dentro.
Sasso d’Adige n.96
Questo numero di Sasso d’Adige è un po’ diverso rispetto agli ultimi. Intanto è puntuale al sabato mattina, e questa è già una notizia.
Dopo un anno dal primo video su YouTube, che era un “mini-documentario” sul Ghibellin fuggiasco, oggi arriva un nuovo video, che rappresenta il naturale sviluppo di quella questione.
Guardalo, dai. Dura meno di un comizio di Trump.
Sommario
Case vuote, gente per strada
269 posti letto
9 milioni per alloggi studenteschi
Sassolino e Stratificazioni
Gli ultimi Sassi
Saluti e baci
Una canzone per salutarci
Case vuote, gente per strada
Circa cinquanta persone, con un lavoro più o meno stabile, che vivono in un edificio abbandonato da 30 anni, senza riscaldamento oltre a una caldaia a legna e con un paio di bagni ammuffiti.
È quello che Sasso d’Adige ha raccontato un anno fa nel video “Una casa che non è una casa”, girato all’ormai noto “Ghibellin fuggiasco”. Un rifugio precario in corso Venezia, sostenuto dal Laboratorio autogestito Paratodos (associazione nota a Verona nel mondo dell’attivismo dal basso), che è tornato spesso agli onori delle cronache nell’ultimo anno.
Le persone che ci hanno vissuto e ci vivono (ne sono passate più di cento negli ultimi anni) sono migranti africani che spesso hanno un lavoro regolare e le carte in regola, ma faticano a trovare una casa in affitto. Per un misto di precarietà che porta precarietà e un pizzico (o forse più di un pizzico) di razzismo. L’alternativa alla catapecchia Ghibellin fuggiasco è la strada.
Nonostante un gruppo di 15 di loro negli scorsi mesi abbia trovato una sistemazione più dignitosa attraverso il Vescovo di Verona e la Caritas, la situazione al Ghibellin fuggiasco è diventata sempre meno sostenibile. Se mai lo è stata.
Da qui i movimenti dell’ultimo mese: vari gruppi e associazioni, insieme al Paratodos, hanno iniziato a ripulire – in autogestione – lo stabile di via Villa 12 a Quinzano.
Si tratta di un edificio di proprietà dell’Iciss (Istituti civici di servizio sociale) abbandonato da anni. L’Iciss è un Ipab (Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza) riconosciuto dalla Regione Veneto e il cui consiglio di amministrazione è nominato dal Comune di Verona.
In questo stabile le associazioni hanno organizzato un primo fine settimana di pulizie e assemblee fra 19 e 20 ottobre, operazione che ha ricevuto critiche e accuse di “occupazione”. Il 20 ottobre è anche il giorno in cui è morto Moussa Diarra, 26enne maliano che aveva vissuto anche al Ghibellin fuggiasco.
L’idea di base di associazioni e attivisti è questa: ci sono tante strutture vuote – molte di proprietà pubblica come l’edificio di via Villa a Quinzano – che potrebbero essere adattate a offrire un riparo a chi si trova in difficoltà.
Insomma, tante case vuote a fronte di tanta gente per strada.
E infatti “Case vuote, gente per strada” è il titolo del nuovo video di Sasso d’Adige, che racconta gli intenti e le motivazioni di chi si è messo i guanti e ha iniziato a tagliare rami, raccogliere spazzatura e lavare pavimenti.
Piccolo disclaimer: certo, questa è solo una piccola parte della storia. Una fettina della torta della realtà. Ma per capire come vanno le cose, da qualche parte bisogna pur iniziare.
L’attività di recupero “dal basso” ha provocato reazioni da alcune parti politiche, qualche critica dai cittadini dei dintorni e un annuncio da parte della Regione Veneto che si muoverà per chiarire la situazione.
Nelle prossime puntate della newsletter (iscriviti!) vedremo quali sono gli sviluppi e approfondiremo criticità e opportunità di questo approccio.
Intanto ecco il video, da guardare con calma e commentare con saggezza. Fatemi sapere cosa ne pensate, sotto il video di YouTube, sui social di Sasso o anche via email.
A volte YouTube fa problemi,
269 posti letto
A proposito di situazioni di marginalità, il Comune di Verona questa settimana ha fatto il punto sulla disponibilità in città per l’accoglienza invernale.
Il fiore all’occhiello per l’amministrazione è il nuovo Centro servizi Camploy di cui abbiamo parlato in Sasso d’Adige n.94 “Una risposta molto concreta”, ma può essere utile leggere il comunicato del Comune per farsi un’idea di come funziona il sistema dell’accoglienza delle persone che vivono in estrema marginalità, sostenuto da un incrocio di impegno fra istituzioni pubbliche e terzo settore.
Sul numero di posti, 269, l’assessora alle Politiche sociali e abitative Luisa Ceni promette: «Oltre ai 269 posti letto già pianificati, stiamo lavorando per accrescere nel corso dei prossimi mesi la disponibilità del servizio accoglienza».
9 milioni per alloggi studenteschi
In passato su Sasso abbiamo parlato molto di alloggi per studenti, e di come incidano nel complesso sulle difficoltà dell’abitare. Più studentati significa togliere gli studenti dal mercato privato degli affitti, che quindi apre spiragli per altre persone in ricerca. Forse è un’equazione semplicistica, ma change my mind.

Dal Ministero dell’Università e della Ricerca arrivano all’Esu di Verona 9,15 milioni di euro per un progetto che prevede l’acquisto e la ristrutturazione dell’ex Convento e Casa dello studente delle Suore Orsoline, di proprietà della Curia e situato in via Don Mazza. Si ricaveranno 128 posti letto che porterebbero a oltre quota 660 gli alloggi messi a disposizione dall’Ente regionale per il Diritto allo Studio.
Spiega il direttore di Esu, Giorgio Gugole: «Nel 2022, tramite avviso pubblico per la stesura del progetto, abbiamo individuato un’impresa che ha già stretto un accordo con noi e con la Curia per effettuare i lavori di riqualificazione dell’immobile e consegnarlo ad Esu “chiavi in mano”, sistemato e completo di arredi e servizi in 18 mesi dall’inizio dei cantieri. Quindi, prima di “brindare”, attendiamo la conclusione dell'iter prevista entro 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto di finanziamento. Oltre al cofinanziamento ministeriale, Esu ha impegnato nel progetto altri 3 milioni di euro di fondi propri».
Sassolino
“Sassolino” è la rubrica che lancia un sassolino nello stagno: un’idea, un consiglio, una segnalazione. (Cioè non tre cose, una di queste. Non esageriamo.)
Questa volta che te lo dico a fare? Case vuote, gente per strada.
Stratificazioni
“Stratificazioni” è un semplice segnatempo per mettere le cose in prospettiva.
Sono passati 863 giorni dall’inizio del mandato del sindaco Damiano Tommasi a Verona.
Sono passati 5329 giorni dal primo insediamento di Luca Zaia come Presidente della Regione del Veneto.
Sono passati 748 giorni dal giuramento di Giorgia Meloni come Presidente del Consiglio dei Ministri (quindi altrettanti giorni di Daniela Santanchè come Ministra della Repubblica).
Sono passati 3569 giorni dal primo giuramento di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica.
Sono passati 3 giorni da quando hai scoperto che Donald Trump sarà di nuovo il Presidente degli Stati Uniti d’America.
Gli ultimi Sassi
Saluti e baci
Critiche e suggerimenti su Sasso d’Adige sono sempre ben accetti. L’email a cui scrivere: sassodadige@gmail.com.
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Una canzone per salutarci
Morandi Ruggeri Tozzi, Si può dare di più