Non chiamatele "baby gang"
Un ex vicesindaco di Verona è stato eletto Presidente della Camera dei Deputati, ma prima parliamo di cose importanti.
Il principale quotidiano veronese, L’Arena, da sabato scorso ha inserito per quattro giorni su cinque la locuzione “baby gang” nel titolo di apertura sulla prima pagina.
Sabato 8 ottobre: Baby gang, nuova aggressione
Lunedì 10 ottobre: Baby gang, nuova violenza
Martedì 11 ottobre: Baby gang, scatta la mappatura
Mercoledì 12 ottobre: Verona, il piano anti baby gang
Compton, scansati.
See, I don't give a fuck, that's the problem
I see a motherfuckin cop I don't dodge him
But I'm smart, lay low, creep a while
And when I see a punk pass, I smile-N.W.A., Straight Outta Compton-
I fattacci e il report
Perché se n’è parlato così tanto? Perché tutti questi titoloni?
Ci sono stati in effetti alcuni brutti episodi di criminalità con protagonisti minorenni, negli scorsi giorni, che si sono sommati a quelli già segnalati negli scorsi mesi.
In zona Arsenale, per prenderne uno come esempio, un giovane è stato aggredito da un gruppo di otto ragazzi, che lo hanno derubato. Tre di loro, minorenni, sono stati individuati dalla Polizia.
È stato inoltre pubblicato il risultato di una ricerca dal titolo “Le gang giovanili in Italia”, condotta in collaborazione da Transcrime, centro di ricerca interuniversitario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il Servizio Analisi Criminale del Ministero dell’Interno e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia.
Di seguito chiamato per brevità “report Transcrime”.
Il termine “baby gang”
Nel report annuale della Polizia locale di Verona si dice del “fenomeno baby gang”: «Termine improprio che indica il comportamento trasgressivo, spesso violento, di gruppi di ragazzi anche di età inferiore ai 14 anni» (pag.14).
La scelta del report Transcrime, specificata nella prefazione (pag.5), è chiara fin tal titolo stesso del documento, che sceglie la definizione “gang giovanili”.
E specifica: «Appare molto importante fare una riflessione sulla terminologia con cui si definiscono i gruppi giovanili che commettono reati: si ritiene infatti che, ad oggi, sia più adeguato parlare di ‘disagio giovanile’, anche relativamente ai reati di gruppo – fatta eccezione per le bande di criminalità organizzata, che rappresentano però un segmento specifico e ben definito del settore – piuttosto che di ‘devianza’ in senso stretto».
E anche: «Non di rado, l’azione deviante è frutto di un agito immediato senza alcuna pregressa organizzazione o definizione».
Sulla parola “gang”: «Le azioni illegali, con le più disparate modalità e di differente entità, attribuite alle cosiddette gang giovanili, così come le caratteristiche di chi le commette, presentano una notevole varietà di comportamenti che talvolta vengono associati per analogia e raggruppati nella definizione unica di ‘gang’ ma che possono, in realtà, identificare fenomenologie estremamente diverse fra loro».
Sullo stesso quotidiano L’Arena, martedì 11 ottobre, nonostante il titolone in prima pagina, l’articolo firmato da Alessandra Vaccari dice: «Intendiamoci, parlare di baby gang è sbrigativo».
Le cause del fenomeno
Secondo il report Transcrime «tra i fattori che spingono i giovani ad aderire ad una gang giovanile sono particolarmente rilevanti: rapporti problematici con le famiglie, con i pari o con il sistema scolastico, difficoltà relazionali o di inclusione nel tessuto sociale e un contesto di disagio sociale o economico. Influente è anche l’uso dei social network come strumento per rafforzare le identità di gruppo e generare processi di emulazione o autoassolvimento».
Presente, ma non centrale, il tema della marginalità o disagio socioeconomico: «questa condizione non è sempre verificata, specialmente per alcuni gruppi a prevalenza italiana».
Infatti nemmeno la cittadinanza italiana sembra essere un fattore determinante: «Nella maggior parte dei casi i membri delle gang sono italiani, mentre gruppi formati in maggioranza da stranieri o senza una nazionalità prevalente sono meno frequenti».
A Verona com’è la situazione?
A Verona non sembra ci siano vere e proprie gang organizzate, piuttosto gruppi senza una struttura solida.
Il report Transcrime riconduce a quattro macro-categorie le gang giovanili:
Gruppi privi di una struttura definita prevalentemente dediti ad attività violente o devianti;
Gruppi che si ispirano o hanno legami con organizzazioni criminali italiane;
Gruppi che si ispirano a organizzazioni criminali o gang estere;
Gruppi con una struttura definita ma senza riferimenti ad altre organizzazioni e dediti ad attività criminali specifiche.
I due gruppi giovanili veronesi censiti nel report sono riferiti al primo tipo, cioè privi di struttura definita.
Di seguito la sintesi, sempre secondo Transcrime, delle caratteristiche di base per definire una gang giovanile («principalmente composte da meno di 10 individui, in prevalenza maschi e con un’età compresa fra i 15 e i 17 anni»).
Le azioni in campo a Verona
L’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi martedì ha presentato il piano di azione per contrastare la delinquenza minorile.
In sintesi: fare rete con le famiglie e «tutte le realtà che a vario titolo hanno a che fare con il mondo giovanile e dei minori, dalla parrocchie all’associazionismo».
«Quella che quindi ci apprestiamo a percorrere è una strada nuova per metodologia di intervento e partecipazione, che andrà in parallelo con l’azione quotidiana e costante della Polizia locale e delle forze dell’ordine, potenziata nelle ultime settimane» ha detto Zivelonghi.
Il punto espresso già qualche settimana fa dall’Amministrazione è che «non si tratta di una questione di ordine pubblico ma di un disagio sociale mal gestito».
Spazi
«Rileviamo forte la necessità di spazi da dedicare ai giovani» ha detto inoltre Zivelonghi. La necessità è emersa anche durante le recenti assemblee pubbliche del ciclo “Il quartiere che vorrei”, che si sono tenute per ora in Quinta e Prima circoscrizione.
Nell’intervista a Jacopo Buffolo sull’Arena di lunedì, alla domanda «Cosa vuol dire dare nuovi spazi ai giovani?», l’assessore alle Politiche giovanili rispondeva: «Credo che da un lato vadano rafforzate le reti educative territoriali e le opportunità per i giovani per garantire a tutti il successo formativo, dall’altro dare fiducia ai giovani».
E poi: «Vogliamo costruire spazi fisici di aggregazione nei quartieri […], un bel modo per favorire la costruzione della comunità».
Controlli
Tutta la fase costruttiva e preventiva non può prescindere dai controlli.
Infatti, nel report della Polizia locale si sottolinea l’impegno quotidiano «sia nei quartieri che in centro città, per quanto riguarda le segnalazioni dei comportamenti messi in atto da gruppi di ragazzi di giovane età spesso dediti al consumo di stupefacenti, danneggiamenti o imbrattamenti di beni pubblici e privati e aggressioni nei confronti di coetanei, al fine di sottrarre cellulari o denaro».
Sempre dal report: «Tra le zone più controllate la scalinata della Gran Guardia in piazza Bra, il piazzale della stazione/terminal dei bus, riva San Lorenzo, Arco dei Gavi, argine Adige e zona Arsenale».
E quindi?
Quindi se le chiamiamo “baby gang”, ricordiamoci di mettere a fianco un asterisco grosso come una casa che rimanda a questo numero di Sasso d’Adige.
Se non hai ancora fatto l’iscrizione a Sasso d’Adige, cosa aspetti?
È gratis.
A meno che tu non dica che fa schifo. Allora paghi.
#cighedirli
Un #cighedirli meno scontato di quello che sembra.
Sì, è sul nuovo Presidente della Camera dei Deputati, che è diventato Presidente dopo essere stato molti “vice”.
vicesegretario federale della Lega,
vicesindaco di Verona,
vicepresidente della Camera dei Deputati,
vicecoordinatore del Movimento Giovani Padani,
vicentino (no quello no dai non insultiamo).
È stato pure:
consigliere comunale di Verona,
europarlamentare,
ministro per la famiglia e le disabilità,
ministro per gli affari europei.
Ma comunque non è il #cighedirli che ti aspetti.
Poi segui anche Sasso d’Adige su Instagram.
Così hai una scusa buona: sto sempre su Instagram, ma mi informo!
Saluti
Ci sentiamo sabato prossimo. Critiche e suggerimenti su questa newsletter sono sempre ben accetti. Basta rispondere alla email.
Qui per Instagram. Qui per Spotify.
Like, share and lascia un commento se ti va. Anche se non ti va eh, mi accontento.
Deliziosa Verona! Con i suoi bei palazzi antichi e l'incantevole campagna vista in distanza da sentieri praticabili e da solide gallerie con balaustra. Con i suoi tranquilli ponti romani che tracciano la retta via illuminando, nell'odierna luce solare, con tonalità antiche di secoli. Con le chiese marmoree, le alte torri, la ricca architettura che si affaccia sulle antiche e quiete strade nelle quali riecheggiavano le grida dei Montecchi e dei Capuleti...
-Charles Dickens-