Non è che a Carnevale proprio ogni scherzo vale
L'annullamento della sfilata dei carri del Venardi Gnocolar è solo la goccia che fa traboccare il vaso della discordia. (Vabbè, così è messa giù anche troppo tragica).
Sasso d’Adige n.80
Sasso d’Adige ha paccato un paio di uscite, e allora oggi e domani arrivano due uscite monografiche. Ieri era martedì grasso, quindi la prima non poteva che essere sul Carnevale, che a Verona nella scorsa settimana è quasi riuscito nell’impresa di superare i dibattiti su Sanremo.
Con la differenza che a Sanremo, almeno, c’era Dargen D’Amico. D’altro canto, quantomeno, al Carnevale di Verona non c’era Mr. Rain.
Vediamo quindi cos’è successo e sentiamo cosa dice a Sasso d’Adige l’assessora alla Cultura Marta Ugolini. Che ne dice di cose.
Bacanal del Pacco
Venerdì 9 febbraio, cioè Venardi Gnocolar, cioè Venerdì Grasso, cioè giornata eletta per il Bacanal del Gnoco, era prevista a Verona – come da tradizione (occhio che tradizione è una parola chiave) – la sfilata di carri e maschere.
La sfilata dei carri, a causa della pioggia, come specificato dal “Comitato Carnevale Bacanal del Gnoco”, che organizza la manifestazione, è stata annullata. Insomma, la sfilata dei carri ha paccato.
Proviamo di seguito a fare frasi con meno virgole e incisi.
Il contesto:
da tempo fra Comune di Verona (amministrazione Tommasi) e Comitato Bacanal ci sono tensioni, che si sono viste in più occasioni negli scorsi mesi;
l’annuncio dello stop alla sfilata dei carri per pioggia, da parte del Comitato Bacanal, è arrivato nella tarda mattinata di venerdì, perché – ha detto il presidente Valerio Corradi – la pioggia avrebbe messo a rischio carri, costumi dei carnevalanti, strumenti delle bande e soprattutto impianti elettronici;
il sindaco Damiano Tommasi, che quel giorno era a Roma per le celebrazioni del Giorno del Ricordo, in un breve comunicato ha dichiarato: «Ora va capito perché non si sia potuta svolgere la sfilata che la pioggia non aveva mai fermato»;
nei meme, sui social e non solo, la gggente in buona parte accusa l’amministrazione Tommasi perché “dopo il Natale, la stella, il Brusa la Vecia, ecc, ora ci vuole rubare anche il carnevale”, ma il Comune ribadisce che la scelta sia stata del Comitato Bacanal (e anche il Comitato lo specifica piuttosto chiaramente);
il presidente Corradi si difende dicendo che di 19 carri se ne erano presentati 3 e che guardando al passato bisogna anche fare i conti con le misure di sicurezza per i grandi eventi sempre più stringenti dal 2017.
Parla l’assessora Ugolini
Fatta questa breve panoramica, vediamo di seguito alcuni punti sottolineati dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini.
Il punto di vista dell’assessora – seppure evidentemente parziale – credo sia molto utile per spiegare le tensioni fra Amministrazione e Comitato Bacanal, nonché gli irrigidimenti evidenti da parte del Comune in varie occasioni.
Torneranno – e magari li rivediamo alla fine – alcuni temi generali affrontati nel Sasso d’Adige n.77, “Le vecchie tradizioni non bruciano mai”. In breve: un modo di fare, diffuso fra vari enti e associazioni in città, molto provinciale. E intendo provinciale proprio nel significato più dispregiativo del termine.
Un metodo fatto di “volemose bene”, “si è sempre fatto così”, “dai che io faccio così, poi allora anche se non è cosà ce lo facciamo andare bene e andiamo a berci un goto al’ostaria”.
Sul fare come si è sempre fatto
Secondo l’assessora Ugolini, in quanto ai grandi eventi in città – non solo per quanto riguarda il Carnevale, ma in generale – «le amministrazioni precedenti hanno delegato completamente alle varie organizzazioni, che si espandono e fanno tutto quello che desiderano. Con carenze dal punto di vista della legalità, della sicurezza, del dialogo con la città. Sono stati dati dei pezzi in gestione: carta bianca, fate voi. Con logiche talvolta di consenso politico».
Sui metodi dell’organizzazione del Carnevale veronese, Ugolini specifica: «Il Bacanal è l'esaltazione di questa cosa, un po' col tema dello “spirito del carnevale”».
Già lunedì 5 febbraio, dopo il Cosp (Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica) in Prefettura, l’Amministrazione aveva diffuso un comunicato molto duro:
«A una disamina della documentazione richiesta per le autorizzazioni inerenti l’evento che vedrà la partecipazione di migliaia di persone, risulta che il Presidente del Comitato, Valerio Corradi non abbia ancora completato la consegna delle certificazioni richieste, pertanto il Comune di Verona lo ha diffidato a trasmettere entro domani alle 10 tutte le istanze dovute alle relative direzioni».
Due giorni dopo, mercoledì 7 febbraio, la stessa Amministrazione Comunale dava il via libera, una volta arrivate tutte le richieste necessarie. In particolare si trattava della «collocazione di tre giostre e alcuni eventi musicali in piazza San Zeno».
Intanto, martedì 6 febbraio, il presidente Corradi diceva alla stampa: «Tutti i documenti richiesti ci sono, onestamente non si capisce quali documenti mancano per la sicurezza».
E in effetti la stessa Ugolini mercoledì confermava che «La richiesta completa di autorizzazione per questi ultimi eventi risale solo a ieri, 6 febbraio». Documenti che, quindi, lunedì mancavano.
Forse Corradi distingue documenti più strettamente riguardanti la «sicurezza» dalle autorizzazioni per tre giostre in piazza San Zeno.
Robetta da nulla, no?
Per chiudere, il comunicato del Comune di mercoledì lanciava un altro monito:
«La documentazione amministrativa richiesta nei giorni scorsi è stata consegnata agli uffici delle direzioni competenti. Se alla prova dei fatti, venerdì 9 febbraio, le misure dichiarate nel piano di sicurezza presentato dal Comitato Carnevale Bacanal del Gnoco, non saranno quelle effettive messe in campo, la Questura farà le conseguenti valutazioni».
Forse, in Comune, circolava ancora qualche dubbio.
D’altro canto c’è, evidentemente, una mancanza di fiducia da parte del Comune nei confronti del Comitato Bacanal. Probabilmente reciproca.
Sull’Eurocarnevale
Facciamo un passo indietro. Capitolo Eurocarnevale.
Si tratta dell’evento noto anche come “Guggenmusik Festival”, un festival itinerante di musicisti in maschera, tipici degli stati germanici. Si era già tenuto più volte a Verona negli scorsi anni ed era previsto per il 27 gennaio.
A qualcuno non sarà sfuggito che il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria, istituito dalla Nazioni Unite quasi vent’anni fa.
Fare una sfilata di gioviali e rumorosi suonatori travestiti (e mezzi ubriachi) nel Giorno della Memoria non è parsa una grande idea al Comune di Verona, motivo per cui già nell’estate 2023 scoppiò il caso e un altro scontro con il Comitato Bacanal, che ovviamente organizzava l’evento.
Ma i vari gruppi da mezza Europa erano già stati mobilitati, come si fa? Alla fine si arrivò a un compromesso. Sfilata a Verona venerdì 26 gennaio, poi il 27 a Desenzano del Garda. Cena finale a Isola della Scala.
Piccolo particolare. Vista la presenza del Carro della Memoria e delle relative iniziative di sensibilizzazione sulla storia della Shoah in piazza Bra, era stato concordato che la sfilata non passasse da lì, nel tragitto da piazza San Zeno a piazza dei Signori. Che non ci sarebbero state altre esibizioni al di fuori della sfilata. E che non ci sarebbe stato alcun momento “istituzionale” partecipato dal Comune.
La presentazione dell’evento, infatti, fu fatta a Venezia, nella sede del Consiglio Regionale. Padrone di casa Enrico Corsi, consigliere della Lega (comunicato 1 - comunicato 2).
«Poi loro hanno organizzato il loro momento istituzionale, invitando il Presidente della Provincia, consiglieri regionali… Ventiquattro ore prima è arrivato a me e a Damiano [Tommasi] l’invito ad andare al Museo del Carnevale per questo evento. Io gli ho detto che non eravamo d’accordo così. Sai cosa mi ha risposto Corradi? Che lui me l'aveva scritto mesi e mesi prima. Cioè lui ti convoca…» racconta Ugolini.
Un altro punto dell’accordo: no a esibizioni in giro per la città fuori dalla sfilata. E invece ci sono state pure quelle.
Già giovedì 25 gennaio, il giorno prima, stavano arrivando in città i vari gruppi, che avrebbero dovuto avere ognuno una guida dell’organizzazione. Uno di questi gruppi nel pomeriggio si è messo a suonare sul Liston, a due passi dal Carro della Memoria.
Qui il racconto passa all’assessore alla Memoria Storica Jacopo Buffolo, che si trovava proprio lì vicino con l’associazione Figli della Shoah per le attività di approfondimento e memoria sulla deportazione e sullo sterminio degli Ebrei.
«Erano a 10 metri dal Carro. Non avevano una guida. Tra l’altro stiamo lavorando a un regolamento per gli artisti di strada, ma non è ancora definito e quindi non c’era alcuna autorizzazione. E poi suonare in piazza Bra era l’unica cosa che avevamo chiesto di evitare. Certo, mi sembrava di essere il solito amministratore che rovina la festa, ma ho chiesto a un agente della Polizia locale di accompagnarmi a chiedere conto a questo gruppo» racconta Buffolo. «Insomma, ci sono spazi, tempi e modalità per tutto. Loro mi hanno risposto che “hanno pagato per suonare liberamente nella città di Verona”».
Per carità, probabilmente avevano capito male loro, eh. C’era stata qualche comunicazione percepita erroneamente dai musicanti.
Però non è tutto qui, perché poi, anche la sera di venerdì 26 gennaio, dopo la sfilata, ci sono state in giro per la città varie esibizioni spontanee dei musicanti (per lo più giovanotti con qualche birretta in corpo). Esibizioni anche piacevoli, per carità. In piazza Erbe, e anche nella zona di via Roma.
Via Roma, su cui insiste un lato del Teatro Filarmonico. Dove dentro, alla sera, andava in scena “Il flauto magico” di Mozart. Che è stato anche disturbato proprio dai musicanti per strada (grancassa 1 - flauto 0).
Fatto sta che:
i gruppi avrebbero dovuto avere una guida, e non ce l’avevano,
i gruppi avrebbero dovuto evitare piazza Bra, e hanno suonato in piazza Bra.
Non benissimo.
Canzone che ha vinto Sanremo 2019
Eventi imponenti come il Venardi Gnocolar o l’Eurocarnevale muovono tante persone e belle fette di economia.
È comprensibile, quindi, che ci siano grosse simpatie per il Carnevale, al di là degli amanti dei coriandoli e dei vestiti sgargianti.
Grosse simpatie sicuramente dal comparto turistico: «Verona è stata scelta quale prima Città dell’Eurocarnevale dopo lo stop di ben 4 anni, dovuto alla recente pandemia» diceva Antonella Cuniglio di Gardense Viaggi, partner di progetto e organizzatore dell’hospitality e della logistica che ha curato l’arrivo a Verona il 25 gennaio di circa 1800 persone, tra musici e figuranti.
Tornando appunto all’Eurocarnevale, sul sito di Fair-Reisen Engen, altro partner, che sembra essere un operatore turistico dedicato proprio al Guggenmusik Festival, campeggia ancora – in data 22 marzo 2023 – il programma iniziale dell’Eurocarnevale, quello con la sfilata a Verona il 27 gennaio. Che invece di essere a Verona e Desenzano, era previsto a Verona e Modena. Poi il cambio di rotta, visto il niet del Comune di Verona sulla sfilata musicale nel Giorno della Memoria. Idem, il vecchio programma, sulla loro pagina Facebook.
Immaginate che bagolo vendere pacchetti di viaggio per una cosa, e poi doverla cambiare in un’altra… Che tensioni, che nervosismi – immagino – fra organizzatori e partner.
Ma a parte l’economia mossa sul territorio, ci sono anche lauti contributi da vari enti al Comitato Bacanal. A questo link c’è la pagina della trasparenza sul sito del Comitato, che forse potrebbe essere organizzata un po’ meglio. Ci sono documenti che attestano contributi vari da Comune, Regione e Ministero negli ultimi 4-5 anni. Le attività organizzate sono sicuramente dispendiose e quindi i fondi necessari.
A questi va aggiunto anche il recente riconoscimento del Ministero della Cultura, a ottobre 2023. In un bando che premia la storicità dei carnevali, il Bacanal del Gnoco è stato riconosciuto nella fascia oltre i 600 anni, quella con le assegnazioni più ricche. Il contributo è risultato essere di 193mila euro e spicci (512 euro di spicci, per la precisione).
Insomma di soldi ne girano. Forse sarebbe utile, sul sito del Comitato, una pagina un po’ più strutturata di questa per la trasparenza. Anche gli assegnatari del bando del Ministero sono perlopiù comuni e fondazioni. Su 48 carnevali a cui sono stati assegnati i fondi di quel bando, solo due sono delle “semplici” associazioni, per quanto sicuramente ben strutturate, tanto da essere premiate dal Ministero.
Anche il Comune di Verona eroga fondi. «Abbiamo fatto uno stanziamento da 100mila euro per il Carnevale, 75 per il Bacanal e 25 per i comitati rionali» spiega l’assessora Ugolini. «Questa cifra è molto minore di quello che è sempre stato dato, ma con l’impegno di venirci incontro a fine anno se ci sono degli avanzi, come abbiamo fatto quest’anno, con un’uscita dalla Cultura di 140mila euro».
Ma in passato quanto era lo stanziamento del Comune? «È anche difficile vederlo» ammette Ugolini. «Perché poi c’erano contributi anche dal Decentramento, dalle Circoscrizioni… È difficile vederlo pure da qua dentro, ricostruire tutti i rivoli».
Al di là della questione in sé, questa dichiarazione dell’assessora fa anche capire quanto sia complesso amministrare una grande città.
Ma quanti erano gli steward?
Torniamo al Venardi Gnocolar e alla sfilata saltata. In varie dichiarazioni pubbliche, il presidente del Comitato Bacanal Valerio Corradi ha ribadito che «i sessanta steward che sono scritti [nel piano sicurezza] ci sono».
Sicuramente erano scritti nel piano sicurezza, ma l’assessora Ugolini ricordava un altro numero: «Ci sono stati due Comitati per l’ordine e la sicurezza in cui è stato sollevato il tema degli steward: lungo il percorso dovevano esserci ottanta steward, di cui almeno venti con un patentino speciale. Come altro tipo di personale, gli steward si fa fatica a trovarli, anche per Capodanno abbiamo fatto fatica ad avere tutto il personale necessario in piazza. Nel primo Cosp il Questore aveva chiesto le lettere d’incarico per questi steward, che non c’erano ancora. Allora nel secondo Cosp, lunedì, molto sotto data, è stato presentato un documento che diceva che avevano trovato gli steward. Ce n’erano sessanta e ce n'erano venti con il patentino».
Quindi gli ottanta ci sono? «”Eh ma i venti sono compresi nei sessanta”» riporta Ugolini la risposta del Comitato Bacanal.
Poi la pioggia e il conseguente annullamento hanno reso inutile la presenza sia degli eventuali 80, sia degli eventuali 60 steward.
Quindi si recupera?
Subito, venerdì 9 febbraio, il Comitato Bacanal ha fatto sapere che la ggggente voleva recuperare la sfilata.
«Il protrarsi del brutto tempo e le previsioni che non lasciavano speranza di miglioramento, non hanno permesso ai carri allegorici, caratterizzati da alta artigianalità e tecnologia, di sfilare in una condizione ottimale che non potesse compromettere il prezioso lavoro di un anno; senza contare che la pioggia non avrebbe permesso al grande pubblico di godere appieno della festa carnevalesca» ha scritto il Comitato Bacanal del Gnoco in un comunicato diffuso nel pomeriggio del Venardi Gnocolar.
«Anche se la tradizione del Venardì Gnocolar è stata onorata dal Papà del Gnoco che con la sua corte, le majorettes e le maschere italiane ha comunque sfilato lungo il percorso prestabilito, da Corso Porta Nuova a Piazza San Zeno, la richiesta della cittadinanza è forte e unanime» scriveva il Comitato. «Da Piazza San Zeno, dove la festa è comunque continuata grazie alla tensostruttura riscaldata, il Sire del Carnevale ha interrogato la piazza sulla possibilità di trovare una data alternativa per mettere in scena la grande sfilata di carri. Un “sì” unanime si è levato senza esitazione».
Il Comitato Carnevale Bacanal del Gnoco «si rende disponibile a lavorare per ripianificare l’evento, in una qualsiasi data congrua, che l’Amministrazione Comunale voglia individuare, per venire incontro al desiderio della cittadinanza di celebrare il rituale carnevalesco di lunga storia».
Ieri la giunta del Comune di Verona ha affrontato la questione. I problemi sono numerosi: sicurezza, viabilità, cantieri, scuole, interferenze con altri eventi, impegno delle forze dell’ordine.
Perché per la sfilata era prevista anche la presenza di 40 agenti della Polizia locale, nonché la sospensione di cantieri, plateatici… E le scuole erano già chiuse.
Dal comunicato del Comune: «Apertura e disponibilità sono i punti chiave dell'Amministrazione, come sottolinea l’assessora alla Cultura Marta Ugolini:
“Abbiamo a cuore la conservazione e il mantenimento delle tradizioni veronesi; siamo già al lavoro, di sforzi ne abbiamo compiuti molti e continuiamo ad impegnarci per verificare la possibilità di ricollocare la sfilata, consapevoli del significato che questo appuntamento riveste per la nostra città, pur nella complessità delle settimane che ci attendono, tra G7, Vinitaly, eventi sportivi e vacanze pasquali”».
Mio pronostico: la vedo dura.
Insomma
Viste tutte queste cose, messe tutte insieme, è evidente il motivo per cui da parte dell’Amministrazione, o quantomeno da parte dell’assessora Ugolini, possa mancare una buona dose di fiducia nei confronti del Comitato Bacanal del Gnoco.
E questo non è certo un bene per Verona, visto l’impatto in termini sociali, economici e d’immagine del Carnevale sulla città.
Ma per uscire dallo stallo, forse c’è bisogno che anche qualche tradizione secolare faccia qualche passo nel Duemila.
La butto lì: istituire una Fondazione? Con un chiaro progetto sociale e culturale (davvero culturale)? Che, pur nella sua autonomia, possa confrontarsi con le istituzioni in modo formale e trasparente?
Varie ed eventuali
A rendere spinosa la questione carnevalesca, ci sono poi le beghe politiche. Se da un lato le opposizioni non hanno neanche dovuto sbracciarsi troppo apertamente, visto appunto che l’Amministrazione era già in difficoltà per la complessità della vicenda, dall’altro ci sono probabilmente sensibilità diverse anche nella maggioranza.
Mentre Traguardi si metteva a fare meme inseguendo la stopposa retorica delle “tradizioni rubate”, l’assessore del Pd Federico Benini intervistava il presidente del Comitato Bacanal Valerio Corradi per permettergli di spiegare le sue ragioni sull’annullamento della sfilata.
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