Verona Sud e insicurezze
Mentre l'amministrazione comunale tenta di rilanciare i progetti urbanistici sui quartieri di Verona Sud, piomba su Palazzo Barbieri una nuova ondata di polemiche a tema sicurezza.
Sasso d’Adige n.79
Titolo didascalico, sottotitolo didascalico e un po’ clickbait («piomba una nuova ondata…» LOL) e infine per cominciare ecco una foto che non c’entra nulla.
Ottime premesse per questo Sasso.
Sommario
Verona Sud che cambia
Insicurezze
Forte Santa Caterina
Gli ultimi sassi
Saluti
Verona Sud che cambia
Come già raccontato in alcuni numeri precedenti di Sasso, da tempo ormai è in esecuzione un piano per riorganizzare la viabilità della zona sud di Verona, a partire dal casello dell’autostrada A4 “Verona Sud”, appunto.
È previsto un “semi-ribaltamento” del casello, ovvero l’uscita e l’entrata in direzione Venezia verranno spostate a sud dell’asse viario, mentre al momento sono a nord, verso la città, come uscita ed entrata in direzione Milano.
Questo giovedì, 18 gennaio, il consiglio comunale di Verona, nella prima seduta dell’anno, ha approvato il progetto definitivo di revisione della viabilità ordinaria del nodo di Verona Sud e del collegamento alla tangenziale Sud con alcune varianti.
Citando dal comunicato del Comune:
«Il progetto definitivo […] prevede un’ampia modifica viaria necessaria per dare risposta alle problematiche funzionali del casello dell’autostrada, al suo collegamento con la tangenziale Sud e alla necessità di riorganizzare gli assi di penetrazione dal casello verso la città.
Riguarda inoltre la revisione e la riqualificazione della viabilità locale di via Morgagni e Strada della Genovesa; la realizzazione dei collegamenti alla tangenziale Sud di Verona, al terminal filoviario e al parcheggio scambiatore a Sud dell’autostrada A4; la realizzazione di una rotatoria al posto del semaforo tra via Vigasio e via Mezzacampagna; la riqualificazione del nodo verso Vigasio».
La riorganizzazione di Verona Sud infatti va ben oltre il semi-ribaltamento del casello. Ci saranno nuove rotonde e nuovi accessi alla tangenziale, oltre a una riorganizzazione delle strade per togliere il più possibile il traffico dai quartieri.
Il tutto va a braccetto con il filobus, il cui deposito e uno dei capolinea sarà proprio al parcheggio scambiatore della Genovesa (esempio: esco dall’autostrada, metto giù la macchina al parcheggio scambiatore, salgo sul filobus per arrivare in Fiera o in centro).
Fra le novità dell’ultimo minuto apportate al piano c’è l’eliminazione di una bretella che avrebbe collegato la nuova rotatoria del casello sud (quello nuovo) a via Selenia, zona Sacra Famiglia. È stato concordato di spostare il collegamento più a sud, per non far passare il traffico dal quartiere.
A proposito di Sacra Famiglia
Il quartiere stesso di Sacra Famiglia vedrà delle novità. Sarà riqualificato il piazzale davanti alla chiesa (piazza Gianfranco Sforni) con l’unione delle due aree verdi adiacenti, ad oggi separate dall’incrocio fra via Giove e via Vigasio.
Il progetto è già stato approvato dalla giunta e sarà votato in uno dei prossimi consigli comunali. Info qua.
Insicurezze
Negli scorsi giorni due episodi di aggressioni da parte di giovanissimi nei confronti di circa coetanei hanno avviato un nuovo ciclo di polemiche sul tema sicurezza a Verona.
Il primo caso, giovedì pomeriggio, è quello che è circolato di più, grazie anche a un video pubblicato su Instagram. Quattro ragazzi hanno malmenato un coetaneo di fianco a Palazzo Barbieri, sede del municipio.
La causa pare quella della richiesta di un euro, negata. Il fatto è avvenuto in pieno giorno e l’intervento di un autista dell’Atv ha fatto desistere gli aggressori.
Poi, sabato notte, un’altra aggressione nei confronti di due diciannovenni, questa volta in via Roma.
Entrambi i casi sono stati politicizzati all’origine, infatti sono stati resi noti entrambi da forze politiche di opposizione. Il primo da Verona Domani, il secondo dalla consigliera Anna Bertaia (Lista Tosi e neo-vicepresidente del consiglio comunale al posto di Antonio Lella).
La ricetta, per entrambi i lati delle opposizioni, è la solita: presidi fissi delle forze dell’ordine.
Considerando che gli agenti di polizia non possono essere ubiquitari e che per controllare ogni crocicchio di Verona probabilmente servirebbe l’intero esercito italiano, mi sembra una ricetta un po’ semplificatoria.
L’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi, dopo l’episodio di giovedì, ha parlato del ruolo della comunità, della sua partecipazione al sistema della sicurezza e inoltre:
«Non dimentichiamo che Verona è la città in cui è morto Nicola Tommasoli e l’aggressività, ancor più se giovanile, sappiamo che costituisce un pericolo a cui vanno dedicate tutte le energie possibili».
In effetti, più che criminalizzare questi gruppi di giovani aggressivi – per quanto i reati e le violenze siano evidentemente da perseguire – potrebbe portare su un terreno ancor più scivoloso.
Ma quindi, che fare? È forse la domanda del decennio.
Se hai idee sul tema, scrivile a sassodadige@gmail.com.
Forte Santa Caterina
Oggi poca fantasia nei titoli. Che ci dobbiamo fare?
Il Comune ha organizzato per le serate del 23 e 24 gennaio due assemblee pubbliche per illustrare il progetto del recupero di Forte Santa Caterina (Pestrino) e coinvolgere la cittadinanza nel percorso per la futura co-gestione dell’area e delle attività.
Gli appuntamenti:
martedì 23 gennaio alle 20.30 nella Baita degli Alpini “La Capannina” in via Ventotto Marzo a Porto San Pancrazio,
mercoledì 24 gennaio alle 20.30 al Teatro Blu di Borgo Roma in piazza Papa Giovanni XXIII.
Insieme agli amministratori ci saranno i presidenti delle Circoscrizioni 5^ e 7^ e i progettisti. Info qui.
Gli ultimi sassi
Saluti
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