Veronetta stretta stretta
Veronetta è un posto singolare, anzi molto plurale. E plurali sono anche i mesi di cantiere in arrivo nel quartiere. Un cantiere non a misura di quartiere. Ok basta giochi di parole.
Sasso d’Adige n.90
Basta giochi di parole su Veronetta perché arriveranno a breve i giochi del Tocatì, che è un’altra grossa novità. Ma soprattutto arriva un cantiere non certo a misura di quartiere, perché avrà un impatto ben oltre le mura di Veronetta.
Insomma, se non vi è già venuta l’orticaria per questo terzetto di titolo, sottotitolo e introduzione un po’ cringe, possiamo cominciare.
Oggi parliamo di un cantiere grosso in un quartiere stretto, della stella di Natale, di riqualificazioni e di buchi (dal traforo delle Torricelle al marciapiede che fa inciampare). Non sembra, ma è una newsletter piuttosto seria, questa.
Sommario
Sarà un lunghissimo 20 settembre (reprise)
La stella che brilla, un postasso da riqualificare e altre storie
Nel dubbio parliamo di traforo delle Torricelle
Cose che succedono in città
Sassolino e Stratificazioni
Gli ultimi Sassi
Saluti e baci
Una canzone per salutarci
Sarà un lunghissimo 20 settembre (reprise)
Ne abbiamo già parlato in Sasso d’Adige n.86, ma vale la pena ritornarci un attimo. Da inizio 2025 partirà un nuovo grosso cantiere legato al filobus a Verona: quello di via XX Settembre.
Dopo il cantiere del sottopasso di via Città di Nimes concluso a inizio estate, sarà probabilmente il più impattante sulla viabilità. Non solo e non tanto per il traffico privato, ma soprattutto per i circa 900 autobus che ci transitano ogni giorno.
Via XX Settembre è l’arteria principale di un quartiere particolare come Veronetta, un mix fra residenziale popolare, turistico e universitario. Un po’ movida e un po’ negozi etnici. Ma non credo di dover spiegare cos’è Veronetta ai lettori di Sasso d’Adige. Per quanto riguarda la viabilità è un cantiere fatto di strade strette e numerosi sensi unici.
Veniamo quindi al cantiere. Partirà con il nuovo anno e durerà circa 14 mesi, con l’obiettivo di predisporre la via al passaggio del filobus.
Con l’occasione si rifaranno anche i sottoservizi: verranno sostituite le tubature – vetuste – di fognature e acquedotto, e si riqualificherà la linea elettrica di media tensione. Infine verrà rifatto il manto stradale, naturalmente a misura di filobus.
Punti critici:
per la durata del cantiere non sarà possibile percorrere da un capo all’altro via XX Settembre con veicoli, anche se i lavori procederanno per stralci di circa 200 metri a partire da via San Paolo verso porta Vescovo (ciò significa che si potranno raggiungere le zone non interessate dal cantiere). Sarà invece sempre garantito il passaggio pedonale.
Oltre al traffico privato, i circa 900 autobus che passano ogni giorno da via XX Settembre si sposteranno con tutta probabilità su via Torbido (anche se il piano non è ancora stato perfezionato), intasando una strada già sovraccarica negli orari di punta e in caso di maltempo (vedere sotto la foto fatta durante la pioggia dello scorso giovedì).
I passi carrabili e le attività commerciali con accesso diretto su via XX Settembre ovviamente avranno delle difficoltà.
Alcune risposte:
per i residenti con i passi carrai bloccati ci saranno posti auto convenzionati nei parcheggi Centro e Polo Zanotto.
Amministrazione comunale e Amt3 promettono una comunicazione capillare, con info point al mercato di Santa Toscana, volantinaggio e una assemblea pubblica il 30 settembre alle ore 20.30 al Teatro Camploy.
Piccola parentesi: Amt3 ha recentemente vinto l’assegnazione della gestione del parcheggio al Polo Zanotto.
Come raccontato in Sasso d’Adige n.86, ci sono già state lamentele per il cantiere, ma d’altra parte il rifacimento delle fognature permette anche di evitare – o quantomeno ridurre – gli allagamenti che storicamente hanno colpito il quartiere.
«Nei quattordici mesi di cantiere si lavorerà anche su via San Francesco e via dell’Artigliere per la parte finale del nuovo sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche realizzato in via XX Settembre» ha spiegato l’assessore a Mobilità e Traffico Tommaso Ferrari.
Per l’avvio del cantiere di Veronetta era necessaria la riapertura di ponte Nuovo, almeno in una direzione, cosa che è avvenuta lunedì 2 settembre.
Riapertura necessaria per offrire una via d’accesso a Veronetta dal centro, ricordando che via XX Settembre, per i mezzi privati, è comunque percorribile solo in una direzione (verso porta Vescovo, mentre al contrario viaggiano solo mezzi pubblici su corsia dedicata).
Il prossimo fine settimana, dal 13 al 15 settembre, a Veronetta ci sarà il Tocatì, Festival internazionale dei giochi in strada. Arrivato alla 21esima edizione, la sede in via XX Settembre e zone limitrofe è una novità: è sempre stato in centro storico.
Il festival, che chiude le strade e le piazze, sarà quindi anche una prima prova generale della chiusura per il cantiere. Con tutte le difficoltà del caso, visto che Veronetta, rispetto al centro storico, è molto più vissuta dai residenti e non è abitualmente interessata da eventi diffusi e impattanti (anche se sono già state sperimentate chiusure della via principale con le “domeniche ecologiche” o come si chiamavano).
A questo link i provvedimenti viabilistici per il Tocatì e di seguito la mappa della viabilità modificata.
PS: Tocatì sempre una cosa da non perdere!
La stella che brilla, un postasso da riqualificare e altre storie
Dobbiamo parlare della stella di Natale, quella di piazza Bra, sì, anche se hai ancora il costume da bagno lì che ti guarda.
La storia in breve. Il 23 gennaio 2023 ci fu un incidente durante le operazioni di smontaggio della stella di acciaio dell’Arena (installata ogni anno dal 1985): il basamento di 13 tonnellate scivolò sui gradoni, danneggiando il monumento e lasciando l’archiscultura a metà per diversi mesi. L’area fu infatti messa sotto sequestro e fino ad aprile rimase in piazza il moncone della coda attaccato alla “testa” della stella in attesa dello sviluppo delle indagini e dell’incidente probatorio.
NB: la stella non è di proprietà del Comune, bensì della Fondazione Verona per l’Arena (da non confondere con la Fondazione Arena di Verona, che si occupa di lirica), la quale si sta occupando della riparazione.
Per Natale 2023 l’Amministrazione Tommasi – fa mille polemiche, alcune grottesche, alcune sensate – decise di installare in piazza Bra una nuova stella, luminosa, acquistata per l’occasione per 170mila euro.

Negli scorsi giorni, la vicesindaca Barbara Bissoli ha spiegato che la stella tradizionale d’acciaio non ci sarà neanche quest’anno, o meglio: non ci sarà intera. Ce ne sarà metà. Ci sarà la testa, con una coda fatta di luci (allo studio, in teoria).
Questo per alcuni motivi:
la Fondazione Verona per l’Arena non è riuscita a rispettare le tempistiche fissate dal Comune per fare tutto a regola d’arte,
i progetti della stella più aggiornati sono del 1996, ma nel frattempo le norme antisismiche e di sicurezza statica e dinamica delle costruzioni sono state modificate e integrate nel 2018 e nel 2023. Per questo il progetto esecutivo deve essere aggiornato,
mancano alcune tavole dei progetti originali del basamento (tecnicamente “bilanciere”, la parte che si appoggia sull’Arena e che è scivolata giù danneggiandola) e sono assenti tra l’altro indicazioni sulla tipologia e dimensione dei bulloni da utilizzare (!),
per capire lo stato delle strutture, è necessaria una rilevazione con tecnica laser-scanner della testa della stella, da fare con quest’ultima montata. Siccome montarla ha dei costi, si è pensato di montarla direttamente in piazza, ed eseguire lì la rilevazione,
impiantando almeno una parte della stella, il Comune può dire che la stella quest’anno ci sarà, mettendosi al riparo da chi accusa l’Amministrazione di boicottare le tradizioni (”Tommasi ci ruba il Natale”, cit.).
La ricostruzione della vicenda, un po’ in legalese, della vicesindaca Bissoli si trova qui. Un altro dato: la Fondazione Verona per l’Arena si assume i costi per la progettazione, mentre il Comune quelli di trasporto, montaggio e smontaggio.
La conclusione, per quest’anno, è questa:
«A questo punto, in attesa del progetto esecutivo, l’Amministrazione ha accolto favorevolmente la soluzione ideata dalla Fondazione per il Natale del 2024 di installare in Piazza Bra la sola testa dell’archiscultura e di realizzare la coda con un ampio fascio di luce che si proietta dalla testa della Stella verso la parte sommitale dell’Arena. Restiamo ora in attesa delle prove tecniche e della proposta progettuale da parte di Fondazione per poi completare l’iter ammnistrativo, fermo restando che, per l’Amministrazione, la salvaguardia dell’incolumità pubblica e la tutela dell’Anfiteatro sono prioritarie» ha detto la vicesindaca Bissoli.
Cambiamo argomento passando dal salotto di Verona a un postasso dei peggiori. Piazzale Guardini è un parcheggio:
grosso,
gratuito e ad accesso libero,
chiuso su quattro lati, ma con più vie d’uscita,
vicino a tutto, ma non adiacente a vie di grande passaggio,
a due passi dalla stazione di Porta Nuova.
Cosa mai potrà andare storto?
Nel tempo qui sono stati numerosi i casi di microcriminalità, degrado e tutto il resto che aumenta la percezione di insicurezza (e non solo la percezione). Su un lato del piazzale ci sono diverse scuole e una sede logistica delle Poste, fatto che rende molto popolato il parcheggio di mattina, ma anche il teatro perfetto per tante altre cose meno piacevoli.
Brutte frequentazioni, spaccio e prostituzione a tutte le ore del giorno, per intenderci.
Ora il Comune, insieme alla Polizia Locale e ad alcune aziende partecipate, promette che la musica stia per cambiare. È stata rafforzata l’illuminazione, sono state installate nuove telecamere (collegate a Polizia Locale e Questura) ed è stata rifatta la segnaletica orizzontale, per mettere in ordine posteggi e viabilità interna. La Polizia Locale ha inoltre iniziato a presidiare più regolarmente l’area, elevando sanzioni di vario tipo. Infine è stata interdetta la sosta agli autocarri, che oltre a occupare molti posti auto, creavano barriere visive che possono agevolare i malintenzionati.
«Da febbraio ad agosto di quest’anno da parte della Polizia locale sono stati effettuati: 679 identificazioni, controllate attraverso GIANO 11.345 vetture, con la rilevazione di 51 veicoli privi assicurazione e sequestrati e 199 senza revisione. Ancora, emessi 21 verbali per prostituzione e 17 per bivacchi. Infine, grazie alle unità cinofile, ritrovati 63 gr di stupefacenti. Rafforzati anche i controlli autovelox con l’emissione, da febbraio a giugno, di 67 verbali contestati su via delle Coste» spiegano dal Comune.
A proposito di Questura, da quanto si dice in un articolo sul Corriere di Verona di ieri, domenica 8 settembre, pare che il Questore di Verona Roberto Massucci sia in partenza. Dovrebbe andare a Roma in vista del Giubileo, vista la sua esperienza nei grandi eventi. Si pensava infatti che fosse stato spostato a Verona per la cerimonia olimpica del 2026 in Arena, oltre che per gestire la patata bollente degli agenti accusati di violenze. Invece sembra che saluterà Verona a breve, e anche per questo, pare, giovedì sarà ospite in consiglio comunale.
Come faceva notare l’articolo del Corriere, con l’Amministrazione Tommasi sembra esserci una certa sintonia. Oltre a partecipare a vari incontri con i cittadini insieme alla giunta, il Questore ha spesso parlato di prevenzione – soprattutto sul tema giovani – in termini abbastanza simili rispetto a quelli dell’assessora alla Sicurezza Zivelonghi, per esempio.
La riqualificazione a Forte Santa Caterina (zona Pestrino) procede sul campo con le ruspe e negli uffici con i progetti. L’area sarà dedicata soprattutto a un grande parco e ad housing sociale, ed è stata ribattezzata “Spazio Forte”. Il prossimo 18 settembre ci sarà un nuovo open day per i cittadini e il 2 ottobre un convegno in Gran Guardia.
«Incontreremo gli enti del terzo settore ma anche enti profit interessati a partecipare alla co-progettazione per la gestione dell’area, che avverrà nel rispetto degli indicatori previsti dal Pnrr» ha dichiarato l’assessora alle Politiche sociali Luisa Ceni.
Info per Spazio Forte a.k.a. Forte Santa Caterina qui.
Nel dubbio parliamo di traforo delle Torricelle
Questa settimana c’è stato un incontro fra cinque consiglieri regionali di centrodestra, vari sindaci del territorio e alcuni cittadini e imprenditori durante il quale è stato fondato il comitato “Verona per il traforo”. Primo promotore pare essere il consigliere regionale Enrico Corsi (Lega).
Del traforo delle Torricelle abbiamo parlato nel n.75 di Sasso d’Adige (”No trafori, ma opere di bene”), perché poco meno di un anno fa l’Amministrazione Tommasi annunciò l'accordo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la società A4 Autostrada Brescia, Verona, Vicenza, Padova per spostare 53 milioni di euro dal progetto del traforo delle Torricelle alla cosiddetta "strada di gronda", a sud-ovest della città. Quest’ultima rappresenta il collegamento fra la tangenziale sud e la bretella T4-T9, per scaricare il traffico di
Citando Sasso n.75:
«I 53 milioni messi a disposizione del Comune arrivano dal congelatore della società A4, messi da parte da quasi 25 anni. Era il 1999 (all’epoca 163 miliardi di lire), in seguito al primo accordo tra Comune e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per realizzare il Traforo delle Torricelle».
L’Amministrazione Tommasi decise un anno fa di spostare i fondi alla strada di gronda (i motivi li trovate in quel Sasso), scelta criticata dai sostenitori del neonato comitato “Verona per il traforo”.
L’obiettivo dichiarato del comitato è di riportare nel dibattito pubblico il tema del traforo (quale tipo, da realizzare come, ecc è tutto da vedere) e di fare pressioni anche a livello governativo per trovare una soluzione.
Perché il traforo? Secondo i sostenitori dell’opera, per sgravare dal traffico la zona del Teatro Romano, chiudendo a nord l’anello circolatorio attorno a Verona. Altra preoccupazione è rappresentata dall’entrata in funzione del filobus, che con la sua corsia preferenziale ridurrà lo spazio per le auto in via Mameli e Ca’ di Cozzi. Infine, l’opera è sostenuta dai alcuni sindaci di Valpantena e Valpolicella: il traforo metterebbe più facilmente in collegamento le due zone a nord di Verona tra di loro e con la viabilità autostradale. Spesso citati anche gli ospedali di Borgo Trento e Negrar.
Perché il traforo di nuovo? Dopo che non si riuscì a farlo in epoca Tosi (per il fallimento della cordata di imprese) e dopo il lievitare dei prezzi delle materie prime degli ultimi anni? A pensar male perché è un ottimo tema da campagna elettorale, e l’anno prossimo ci sono le elezioni regionali e nel 2027 quelle amministrative. A pensar male, eh.
Cose che succedono in città
Sono iniziate in questi giorni una serie di visite gratuite offerte da Fondazione Ant sul territorio dell’8^ Circoscrizione, in particolare per la prevenzione del melanoma. Info qui.
Dal 16 al 22 settembre Verona si unisce alle città di tutta Europa per promuovere una mobilità più sostenibile e a misura d’uomo aderendo alla Settimana Europea della Mobilità 2024.
Quest’anno il tema centrale è "La condivisione dello spazio pubblico": un invito a riflettere su come vivere e condividere in modo responsabile le strade e le piazze della nostra città.
Succede poi che se una cittadina perde la ciabatta in un tombino non proprio sistemato a regola d’arte, se la cittadina chiama l’assessore competente per Strade e Giardini, l’assessore arriva e recupera la ciabatta. Quindi mi pare di capire che se qualcuno parcheggia sulle strisce pedonali, arriva a rimuovere l’auto direttamente l’assessore alla Mobilità. E quindi sempre a logica, se ti manca il decimo per il calcetto, puoi chiamare direttamente il sindaco!
Sassolino
“Sassolino” è la nuova rubrica che lancia un sassolino nello stagno: un’idea, un consiglio, una segnalazione. (Cioè non tre cose, una di queste. Non esageriamo.)
Dopo due podcast, ecco un video da YouTube. Il titolo è “Il paradosso dell'aria condizionata: com'è nata, perché è sempre più usata e che futuro ci aspetta?” ed è prodotto da Will. Qualche spunto di riflessione sulle comodità dei nostri tempi, che forse creano qualche problema ai prossimi tempi.
Stratificazioni
“Stratificazioni” è un semplice segnatempo per mettere le cose in prospettiva.
Sono passati 803 giorni dall’inizio del mandato del sindaco Damiano Tommasi a Verona.
Sono passati 5269 giorni dal primo insediamento di Luca Zaia come Presidente della Regione del Veneto.
Sono passati 690 giorni dal giuramento di Giorgia Meloni come Presidente del Consiglio dei Ministri (e qui la formula era: “quindi altrettanti giorni di Gennaro Sangiuliano come Ministro della Repubblica”. Che è il primo segnatempo a essere scaduto! Forse Sasso d’Adige non ha portato molta fortuna all’ex ministro Sangiuliano… Con chi lo sostituiamo? Ci sono: e quindi altrettanti giorni di Daniela Santanchè come Ministra della Repubblica).
Sono passati 3505 giorni dal primo giuramento di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica.
Mancano 58 giorni alle elezioni negli Stati Uniti d’America.
Gli ultimi Sassi
Saluti e baci
Critiche e suggerimenti su Sasso d’Adige sono sempre ben accetti. L’email a cui scrivere: sassodadige@gmail.com.
Nel dubbio, ci becchiamo su Instagram. E anche su YouTube.
Like, share and lascia un commento se ti va. Anche se non ti va eh, mi accontento.
Una canzone per salutarci
I can change the world, with my own two hands
Make it a better place, oh, with my own two hands
Make it a kinder place, with my own two hands
With my own
With my own two hands-Ben Harper, With My Own Two Hands-